La nostra storia
CAPITAN BRAGADIN, un ex-battello di linea, lungo 26 metri, costruito nel 1916 per conto di ACTV – azienda del trasporto pubblico veneziano – dismesso nel 1986 e avviato alla demolizione
La proposta trova posto in questo capiente vaporetto, già trasformato in uno studio di architettura, in attività tra il 1998/2017, ed ad oggi organizzato per ospitare attività artistiche e sociali che favoriscano lo scambio culturale e l’aggregazione sociale.
Il progetto ha preso vita tra il 2017-19 e, nonostante i diversi rallentamenti dovuti alle due drammatiche emergenze ambientali: la tempesta scatenatasi su Venezia nel novembre 2019 e la pandemia mondiale del 2020, ha già coinvolto centinaia di giovani e meno giovani veneziani che, singolarmente o in collettivi, si sono dati appuntamento a bordo per mostre, workshop ma anche festeggiamenti di tesi, compleanni e ricorrenze storiche cittadine.
Questi eventi hanno consolidato una rotta delineata sin dall’inizio del progetto sostenere e dar spazio alle necessità delle nuove generazioni veneziane che necessitano di luoghi di creazione, di aggregazione e di
svago, al di la’ dei circuiti consolidati del territorio lagunare veneziano
Uno storico mezzo di trasporto pubblico in disuso si trasforma in una sala espositiva per trasmettere consapevolezza ambientale, conoscenza e cultura lagunare alle le nuove generazioni, veneziane e non.
Un viaggio di scoperta della Laguna di Venezia rimanendo saldamente attraccati alle rive della città; Un’esperienza insolita e senza l’utilizzo di nessun carburante.
La peculiarita’ della proposta
sta nel concepire che un mezzo di trasporto, inizialmente adibito al trasporto pubblico tra le isole della Laguna di Venezia, si trasformi in un teatro per la creazione e la diffusione di eventi culturali giovanili, garantendo spazi e tecnologia adeguata per sostenere l’intero iter di creazione, dall’ideazione alla restituzione finale aperte al pubblico.
Un progetto ardito
pensato per essere ormeggiato nei punti più iconici delle fondamenta della città, avvicinando l’arte locale ad pubblico internazionale ed invitarlo ad ammirare le opere di giovani artisti promettenti che ci raccontano la fragilità e la bellezza della città lagunare.
Ed oggi?
Oggi, dopo cinque anni dall’ultimo restauro, Il Vaporetto dell’Immaginario,
ha bisogno della sua community per far fronte ad importanti lavori di riqualificazione interna ed esterna, che ci permetteranno di migliorare l’accessibilità, l’accoglienza ed aumentarne la capienza, continuare a “navigare” nell’immaginario collettivo veneziano, attraverso i canali della cultura e della conoscenza!
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Maison Bio Studio
di Lorenzo Parretti
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